Idranti a muro: quali sono le normative che li regolano? Cosa bisogna fare per essere in regola? Prima di entrare nel vivo, c’è da dire che, comunque, ci sono due diversi aspetti da considerare legati alle normative UNI 10779 e UNI 9494-3. La prima predispone le caratteristiche degli idranti soffermandosi sul fatto che i requisiti costruttivi e la loro installazione debbano essere consoni alla struttura che dovrebbero difendere. La seconda, invece, parla della sorveglianza e del controllo periodico che bisogna effettuare: fa riferimento, inoltre, al DM 10 marzo 1998 (Allegato VI) e al DM 20 dicembre 2012.
Tutto qua? Certo che no. Gli idranti a muro che hanno una tubazione appiattibile di diametro 45 mm per essere a norma devono essere i dispositivi della EN 14540 e raccordi a norma UNI 804. Non solo: la legatura delle tubazioni deve seguire tutto ciò che è prescritto dalla UNI 7422 mentre è la UNI EN 671-2 a tenere sotto un quadro normativo la lancia erogatrice. Ancora: ricordate che la manichetta deve essere posata su un’apposita sella. Gli idranti che hanno le tubazioni semi-rigide da 20 o 25 mm devono far riferimento, invece, alla normativa UNI EN 671/1.
In ogni caso, però, tutti gli idranti a muro devono essere necessariamente marcati “CE” a seguito delle disposizioni della direttiva europea 89/106/CEE, recepita in Italia con il DPR n. 246 del 21 aprile 1993. La direttiva, inoltre, dal 2011 ha “coabitato” con il Regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, fino al 30 giugno 2013: dal primo luglio dello stesso anno, quest’ultimo è entrato definitivamente in vigore.
Chiudiamo con i controlli: quando e come deve essere fatto il controllo degli idranti a muro? Per questo, bisogna far riferimento alla norma EN 671/3 che sostituisce la EN 671-3:2000. Cosa dice nel dettaglio? Innanzitutto, la persona che effettuerà i controlli dovrà essere “dotata di esperienza e dell’addestramento necessari” ed effettuare test “ad intervalli che dipendono da condizioni ambientali e/o del rischio/pericolo d’incendio”. In ogni caso, però, “ogni cinque anni tutte le tubazioni devono essere sottoposte alla massima pressione di esercizio secondo le EN 671-1 e/o EN 671-2”.
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